NOTE DI DEGUSTAZIONE
Rosso rubino chiaro, luminoso e limpido al calice. Ampio e fragrante il naso, aperto da note floreali di petali di rosa, poi arricchito da sentori fruttati di lampone, fragola e ribes. Una sottile spaziatura di pepe nero completa il quadro olfattivo. L’assaggio è fresco e polposo, equilibrato e morbido nella trama tannica, di ottima persistenza.
Da bere anche a tutto pasto con le portate della cucina di terra, può essere scelto anche per accompagnare i pesci strutturati. Da provare con la tagliata di tonno
DESCRIZIONE
Sfiziosa borsa a tracolla, in cartotecnica da 2 bottiglie.
Versatile e di carattere allo stesso tempo, aromatico nei profumi, poi fresco, polposo e ricco al gusto. Il “Floramundi”, Cerasuolo di Vittoria targato “Donnafugata”, nasce da un blend in cui il predominante nero d’Avola viene completato da un 30% di frappato. Lavorato esclusivamente in acciaio e lasciato maturare per nove mesi, si esprime in un sorso che diventa estremamente piacevole, ottimo per accompagnare i completi menu della cucina di terra, nonché ideale per essere abbinato ai pesci strutturati. Visto che proviene dalla Sicilia, ci sentiamo di consigliarvi l’abbinamento con la tagliata di tonno o con la ricciola alla griglia: scoprirete che a volte con il pesce ci sta meglio un rosso che un bianco…!
PRODUZIONE
DONNAFUGATA
Guardando al panorama produttivo nazionale non è facile trovare altre realtà che in Italia si identificano in modo così profondo con il proprio territorio, come riesce a fare Donnafugata con la Sicilia. Una cantina, quella fondata negli anni Ottanta da Giacomo Rallo, che rappresenta il rinascimento dei vini non solo della provincia di Trapani e del marsalese, ma probabilmente di tutto il Sud Italia, grazie a una visione della propria terra tradizionale e contemporanea al tempo stesso. Partiamo allora dal nome, “Donnafugata”, letteralmente “donna in fuga”, che fa riferimento alla storia della moglie dell’Imperatore Ferdinando IV di Borbone, la regina Maria Carolina, la quale all’inizio del XIX secolo, quando a Napoli arrivarono le truppe napoleoniche, fuggì verso la Sicilia, trovando rifugio proprio dove attualmente si trovano i vigneti aziendali. Vigneti che oggi raggiungono un’estensione di circa 160 ettari – cui se ne aggiungono altri 178 in affitto – e che sono condotti in maniera sostenibile ed estremamente rispettosa dell’ambiente. Rispetto dell’ambiente e della natura che si ritrova anche in cantina, dove i processi lavorativi e l’uso delle tecnologie tutelano al massimo l’integrità delle uve, dei mosti e dei vini. Oggi, a oltre trent’anni di distanza dal quel lontano 1983 – anno di nascita dell’azienda – Donnafugata abbraccia tutte le grandi zone di produzione della Sicilia: dalle mitiche vigne di Pantelleria alle antiche cantine di Marsala, passando per l'Etna e per Vittoria, fino alla sede aziendale, la Tenuta Contessa Entellina, nel cuore della Sicilia Occidentale. Da qui nascono vini capaci di raccontare l’incredibile universo sensoriale siciliano. Bianchi, Rossi, Rosati, Dolci e Spumanti: quelli etichettati “Donnafugata” sono vini caratterizzati da una qualità impeccabile, grazie a un processo produttivo, dalla vigna alla cantina, che viene seguito scrupolosamente in ogni minimo dettaglio. Non è un caso quindi che vini come il Passito di Pantelleria “Ben Rye”, il “Chiarandà” o il “Mille e una notte”, ma anche l’“Anthilia”, il “Lumera” e il “Sedàra”, abbiano letteralmente segnato i gusti di generazioni di appassionati. Vini mitici, senza tempo.
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