NOTE DI DEGUSTAZIONE
Nel calice si presenta con un colore rosso rubino brillante. I profumi al naso richiamano sensazioni fruttate di ribes, more e ciliegie, che si alternano a leggere sensazioni floreali e speziate. Al palato è ricco, di corpo, equilibrato, con una nota fresca molto interessante. Chiude con un finale persistente.
Ottimo a tutto pasto, in accompagnamento a pietanze cucinate con preparazioni abbastanza elaborate. Perfetto con la selvaggina, grigliate di carne rossa e con formaggi stagionati. Dà il meglio di sé con il filetto di manzo lardellato.
DESCRIZIONE
Negli anni ’80 l’azienda Coppo decise di dare una svolta alla produzione di Barbera, diminuendo di molto le rese in vigna e introducendo l’utilizzo delle barriques per la fase di maturazione; la famiglia voleva rendere questo vitigno più nobile, facendolo conoscere con punte di eccellenza che non lo relegassero più ad un consumo prettamente regionale. Fu allora, più precisamente nel 1984, che nacque il “Pomorosso”, Barbera d’Asti DOCG prodotta solo in alcune annate, che sin da subito si è posta al vertice qualitativo della produzione aziendale, affermandosi come un’etichetta pioniera del nuovo percorso intrapreso dalla Barbera. Da allora la storia del “Pomorosso” è piena di successi e di riconoscimenti. Un vino con una finezza e un’eleganza unica, le cui uve macerano a contatto con le bucce svolgendo la malolattica, per poi affinare per 14 mesi in barriques. Una bottiglia che, una volta stappata, racconta la magnifica e intrigante storia della Barbera: assolutamente da non perdere!
PRODUZIONE
COPPO
Coppo è una delle più antiche realtà vitivinicole a conduzione famigliare presenti in Italia: venne fondata nel 1892 da Piero Coppo in Piemonte, a Canelli, patria dello spumante italiano. Un personaggio eccentrico, rinomato per le sue qualità di degustatore e per la sua mania per il dettaglio, sia in vigna che in cantina. Nel 1913 Piero sposò Clelia Pennone, erede dell’omonima cantina, e così la Coppo si espanse, aggiungendo alla cantina situata a Canelli anche le strutture dell’azienda Pennone; proprio in questi ambienti, a partire dal diciottesimo secolo, furono scavati a mano cunicoli e gallerie, oggi conosciute come “Cattedrali Sotterranee”, la cui bellezza e particolarità sono state tutelate dall’Unesco come “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Nel corso del ventesimo secolo le vendite di bottiglie aumentarono, trainate anche dalle esportazioni estere verso Sud America e USA. La storia dell’azienda Coppo però, non è fatta solo di pagine felici: nel 1948 due violente alluvioni si abbatterono su Canelli, devastando la cantina e lasciando a Luigi, figlio di Piero, l’onere di fronteggiare un momento davvero difficile. Luigi però non si abbatté, e con grande determinazione e caparbietà iniziò a ricostruire, acquistando nuovi macchinari e adottando tecnologie all’avanguardia. Tra il 1970 e il 1980 la terza generazione, composta da Piero, Gianni, Paolo e Roberto, si dedicò alla sperimentazione con la produzione di spumante, e confermò la tradizione migliorando i vini rossi, tra cui spiccano soprattutto Barolo e Barbera, proposta sia nella celebre versione “Pomorosso” che “Camp du Rouss”. Oggi la Coppo si estende su circa 52 ettari, conducendo i vigneti con pratiche biodinamiche e di agricoltura integrata, producendo 400.000 bottiglie; la direzione è affidata a Massimiliano e Luigi, esponenti della quarta generazione che hanno trasportato la cantina nel nuovo millennio, con forme di comunicazione più giovani e dinamiche. Armonia, eleganza, precisione e qualità: ecco le quattro virtù che si ritrovano in tutte le etichette targate Coppo.
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